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"La poesia di Macciò è particolarmente interessante e originale nel panorama letterario italiano, non ravvicinabile facilmente ad alcuna corrente letteraria diffusa, ma capace di stagliarsi al suo interno, sia per acutezza di visione, sia per precisione linguistica, e finire così per chiedere a noi lettori un vero ascolto, in quanto questa poesia sa svelare il degrado, ma senza alcun gusto dell'orrido, né alcuna resa al minimalismo, e sa anche dirci che dietro e dentro le cose c'è "qualcosa" che pare perduto tra le pieghe della vita quotidiana, ma che pure... perduto non è e va evocato, nominato, ricordato in poesia." (Dalla prefazione di Gabriela Fantato)